Faro di Cervia
Costruito per sostituire un vecchio faro, ormai troppo lontano dal mare per essere funzionale a causa del cambiamento della linea di costa.
Il Faro di Cervia
Pur conservando il suo aspetto complessivo, il faro ha subito nel tempo numerosi cambiamenti: la sua altezza è stata aumentata una prima volta nel1918, a seguito della costruzione, nelle sue vicinanze, di edifici piuttosto alti, e una seconda volta quando furono riparati i danni subiti nel corso della seconda guerra mondiale. Inizialmente a luce bianca fissa è stato poi portato a luce intermittente, per distinguerlo dal sempre maggiore sfolgorio dell'illuminazione pubblica, infine "messo a riposo" e sostituito da due fanali elettronici alla testa dei moli.
Unporto canaleè sempre esistito a Cervia da quando esiste la salina, per assicurare iltrasporto del sale. Le prime notizie certe relative all'esistenza di un faro risalgono però solo al 1708. Da un atto notarile si evince infatti che nella Torre S.Michele, in alto, nell'angolo nord, fosse murato un lungo ferro quale sostegno alla lanterna che veniva esposta di notte per segnalare ai naviganti il punto di approdo. Nel1691, quando fu costruita la Torre, il mare era distante un centinaio di metri ma il processo alluvionale, in atto da secoli, continuava a espandere il territorio allontanando la linea di battigia in media di circa 3 m all'anno e rendendo necessario l'allungamento delle palate del porto. Per questo nel1756, su progetto del perito Antonio Farini, venne costruito a circa 300 metri dalla Torre un robusto edificio a due piani con un porticato a tre arcate. Al centro, sul tetto, si elevava un'alta torretta che portava alla sommità la lanterna-faro. Per tutto un secolo questo fu il faro del porto di Cervia, chiamato negli atti ufficiali "Casino di Sanità".
Maggiori Informazioni:
Via Nazario Sauro, Cervia
Magazzini del Sale
I Magazzini del Sale, edifici imponenti di archeologia industriale legati alla tradizione del sale, fanno oggi da cornice molto suggestiva ed evocativa per esposizioni, mostre e spettacoli.
Magazzini del Sale
Affacciati sul canale delle saline, i Magazzini del Sale rappresentano uno dei migliori esempi di archeologia industriale in territorio cervese.
Il Magazzino Torre, adiacente alla Torre San Michele, fu costruito nel 1691, per volontà del Tesoriere di Romagna Michelangelo Maffei, per assicurare lo stivaggio del sale prodotto nelle saline.
Nel 1712 venne costruito dalla parte opposta del canale il Magazzino Darsena, destinato allo stivaggio del sale che aveva subìto una prima pulitura e asciugatura nel Magazzino Torre, e alla successiva opera di pesatura e porzionatura in sacchi destinati alla vendita.
Le saline, divise in piccoli lotti, erano lavorate singolarmente e in modo artigianale dai salinari, che rappresentavano la quasi totalità della popolazione cervese.
L’esigenza di conservazione del sale spinse gli amministratori Pontifici all’edificazione dei due grandi edifici lungo il Porto Canale di Cervia, adibiti appunto a tale scopo: il magazzino Torre, lungo 80 metri e largo 26 metri, di forma rettangolare divisa in sei campate, poteva contenere fino a 130.000 quintali di sale.
L’altro edificio, posto dall’altra parte del Canale, è il magazzino Darsena; poteva contenere fino a 100.000 quintali di sale. Il sale raccolto dalla primavera fino a metà settembre veniva caricato su caratteristiche imbarcazioni a fondo piatto chiamate burchielle e, attraverso il Porto Canale, veniva trasportato nei magazzini, dove poteva essere conservato. Per rendere più agevoli i lavori di immagazzinamento, i due edifici erano tra loro collegati con un ponte di ferro.
Maggiori Informazioni:
Viale Nazario Sauro, 24
musa@comunecervia.it
0544 977592
Monumento ai Caduti
Monumento ai Caduti è collocato nell'ampio voltone del palazzo comunale, è costituito da una lapide centrale recante i nomi dei caduti.
Monumento Caduti
Il monumento ai caduti cervesi si compone di più elementi. collocato nell'ampio voltone del palazzo comunale, è costituito da una lapide centrale recantei nomi dei caduti, due lapidi gemelle ai lati con, rispettivamente, la "chiamata alle armi" del 1915 e il bollettino della vittoria dettato dal generale diaz nel1918; sovrasta il tutto una fascia dipinta ad affresco o a tempera. in essa una finta architettura ospita al centro una fiaccola accesa, ai due lati le scene del commiato del soldato dalla moglie e del pianto della famiglia; alle due estremità visioni di vele di navi rappresentano la realtà di cervia. dopo il secondo conflitto mondiale fu aggiunta, a destra delle tre lapidi originarie, la lapide con i nomi deicaduti civili e militari. sulle altre pareti numerose altre lapidi ricordano personaggi illustri della storia cervese e nazionale. Il pittoreGiovanni Maiolifu chiamato a compiere l'affresco del monumento nel 1929; pur non avendo documentazione a riguardo è assai probabile che la sistemazione delle lapidi e forse il riassetto dell'intero voltone siano avvenuti nello stesso anno. (Bibliografia e sitografia: A.Poggiali, M.Maldini, "Ombre di Giovani. La memoria dei caduti della IV guerra d'Indipendenza in un angolo di Romagna 1915.
Maggiori Informazioni:
Piazza Giuseppe Garibaldi 10, Cervia
Angelika la fontana dell'amore
La Fontana dell'amore, donata a Cervia da Helmut Trunk, presente alla cerimonia.
Angelika la Fontana del Amore
Questa opera d'arte nasce da una storia particolarmente suggestiva e commovente.
Decenni orsono,
Angelika ed Helmut, due tedeschi di Norimberga, giunsero per caso nella nostra città di mare. Qui vissero giorni beati di vacanza e da allora l'appuntamento annuale con Cervia apparteneva ai traguardi più belli della loro vita. Ogni volta era per loro una nuova esperienza e durante il viaggio di ritorno, non potevano fare a meno di pensare con gioia al prossimo incontro con
Cervia, con i suoi bei dintorni e con i nuovi amici conosciuti in questo luogo. Quando il destino decise prematuramente di portarsi con sé Angelika, Helmut volle donare alla città nell'anno
2008 questa fontana, nel ricordo dei giorni felici vissuti insieme nella loro "bella Cervia".
L'altezza del monumento è di
2 metri, la lunghezza della vasca è di
2,95 metri, la larghezza di 1,5 metri e la profondità di 17 cm,La statua è in
bronzo e la vasca in marmo.
Il mosaico ha una superficie di 4 metri quadriLa fontana è stata realizzata dall'artista Daniel Prapone e ha richiesto circa 400 ore di lavoro, i lavori sono stati diretti dall'ing. Diego Poltronieri.
"L'inaugurazione di questa fontana - ha detto il Sindaco Roberto Zoffoli - si può considerare il preludio all'apertura della manifestazione " Cervia Città Giardino", che oltre ad essere la grande festa dei fiori e dei giardini, è l'occasione per stringere e rinsaldare rapporti di amicizia tra diverse realtà italiane e straniere, ed è l'aspetto che ci sta particolarmente a cuore.
Maggiori Informazioni:
Viale Roma, angolo Circonvallazione Sacchetti , Cervia
Torre San Michele
La Torre S.Michele si trova nel centro storico di Cervia e risale al 1691, cioè prima della fondazione di Cervia Nuova, quando era stata edificata per difendere la città da Turchi e Saraceni.
Torre San Michele
Costruita tra il 1689 e il 1691, la Torre San Michele ha sempre svolto funzione di difesa della città e del sale.
Nel1691il conteMichelangelo Maffei, che aveva già fatto costruire il Magazzino Torre per la conservazione del sale, fece edificare questo poderoso edificio per difesa contro gli attacchi pirateschi.
Tesoriere di Romagna dal 1682 al 1706, Maffei fu più attento alle esigenze della popolazione cervese rispetto ai suoi predecessori.
La principale funzione della Torre era didifesa: in cima vi era lapiazza d’armiper segnalare assalti di briganti e saccheggiatori e per difendere la preziosa risorsa del sale, conservato nel Magazzino.
Apianta quadratacon lato di 13,5 m, altezza di 22,5 m e muri di 3 m di spessore, la Torre era un vero e proprio fortino, con numerose aperture, finestre e feritoie corredate di armamenti a breve e lunga gittata.
La Torre poteva inoltre ospitare le guardie che vi risiedevano e la rendevano un edificio indipendente, dotato di camini, raccoglitori esterni per l’acqua, docce, impianti di scarico e altre utilità.
La Torre sembra essere ispirata ad un vecchio disegno di Michelangelo Buonarroti, realizzato per difendere le aree costiere dello Stato Pontificio e conservato presso gli archivi della Reverenda Camera Apostolica.
La Torre è intitolata aSan Michele Arcangelo, santo protettore di Michelangelo Maffei, come testimonia la dedica nel bassorilievo marmoreo sopra la portad’ingresso.
Maggiori Informazioni:
Via Arnaldo Evangelisti, Cervia
Chiesa di Santa Maria del Suffragio
Santa Maria del Suffragio è una delle più antiche chiese di Cervia. E' stata costruita infatti tra il 1717 e il 1722, con l'edificazione di Cervia Nuova e della Cattedrale.
Chiesa di Santa Maria del Suffraggio
La facciata della chiesa si inserisce nella fila dei palazzi adiacenti situati lungo il corso, che taglia la città in direzione nord-sud, e rappresenta una sorta di continuità con essi.
Nell'insieme lafacciata settecentescadella Chiesa ha un aspetto sobrio e rigoroso.
L'intonaco a tre colori, giallo crema, rosa e bianco, permette una perfetta integrazione cromatica con le facciate degli edifici del corso.
Da notare che sia le cornici, sia la finestra, riprendono le forme e le caratteristiche delle costruzioni che affiancano la chiesa, secondo un preciso intento di continuità eomogeneità urbanistica.
Questa chiesa è infatti concepita come un edificio che si fonde nella città, senza distinguersi o distaccarsi.
L'interno, un'aula di forma ellittica, con due cappelle laterali di piccole dimensioni, conserva diverse opere di interesse storico e artistico. La più pregevole è il Crocifisso ligneotrecentesco, proveniente dallaChiesa dei Minori Conventualidi Cervia Vecchia.
Inoltre, sopra la bussola dell'ingresso, si trova un pregiatissimo organo veneziano, opera di Gaetano Callido, risalente al1788.Si tratta di uno dei pochi"Callido"ancora funzionanti in tutta la regione.
Ilcrocifisso ligneoconservato all'interno della chiesa è databile intorno alla metà del 1300. Secondo un'antica leggenda il crocifisso arrivò dal mare in tempesta e venne posto a protezione dei pescatori: per questo veniva portato in processione ogni anno a febbraio in occasione della festa dellaMadonna del Fuocodi Forlì.
Maggiori Informazioni:
Corso Giuseppe Mazzini 20, Cervia
Cattedrale Santa Maria Assunta
La Cattedrale si trova sulla Piazza principale di Cervia immediatamente di fronte al Palazzo Comunale.
Cattedrale Santa Maria Assunta
Iniziata il18 giugno 1699, l’edificazione della Chiesa, progettata dal Fontana, si protrasse fino al 1702 quando, l’8 giugno, venne celebrata la prima Messa.
La semplice facciata in pietra viva si presenta incompleta: l’originale progetto, che prevedeva un elegante rivestimento in lastre marmoree, non poté essere attuato per la morte del Presule.
L’edificio è visibile solamente da tre lati, poiché quello Nord è adiacente alPalazzo del Vescovado, risalente al 1702. Alla Chiesa sarà poi aggiunta nel 1750 anche laTorre campanaria.
La pianta della Chiesa è a croce latina, con navata unica e sei cappelle laterali.
Nella prima cappella a destra, priva di altare, si trovano la tela raffigurante il Patrono della Città S. Paterniano, opera di un anonimo, una fonte battesimale del ‘700 e, ai lati, le due statue: quella della Madonna del Fuoco, con in braccio il Bambino, e la statua di San Lorenzo, altra importante figura della religiosità cervese. Fra i dipinti si possono ammirare all’interno della Cattedrale la tavola della Madonna con Bambino detta "Madonna Della Neve", attribuita alla pittrice Barbara Longhi, proveniente dalla chiesa della Madonna della Neve, unica superstite di Cervia Vecchia, e la pala di San Giuseppe con il Bambino Gesùfra le braccia, proveniente dalla scuola del Guercino.
L’altare maggiore, realizzato in finissimi marmi policromi e proveniente dalla sconsacrata chiesa di S. Domenico in Forlì, è sormontato da una pala raffigurante l'Assunta tra i S.S. Nicola e Bartolomeo, opera del pittore di Ravenna Giovanni Barbiani (1566–1641).
La Cattedrale, come il palazzo Priorale, fu progettata da Francesco Fontana, figlio, allievo e collaboratore di Carlo Fontana, uno degli architetti di maggior prestigio nella Roma del XVIII sec.
Nel progetto originario la facciata si caratterizzava per le colonne giganti d’ordine corinzio su un alto piedistallo, poste a lato dell’ingresso.
La monumentale composizione classica terminava con una trabeazione di ampie proporzioni su cui era posto un grande frontone che dominava la piazza.
Maggiori Informazioni:
Piazza Giuseppe Garibaldi 20, Cervia
La Pietra delle Misure
La pietra delle misure è uno dei reperti più misteriosi provenienti da Cervia Vecchia
La Pietra delle Misure
Si tratta di un monolito datato 1636 sul quale sono indicate tutte le misure a cui dovevano attenersi sia gli abitanti di Cervia sia i forestieri che qui si recavano. Non a caso venne posta nella piazza destinata al commercio, ancor oggi conosciuta come Piazza delle erbe.
Sopra la pietra si trova la scritta "Vera matrice delle misure di Cervia" e presenta una Serie di unità tipologiche con i relativi nomi incisi in italiano e in dialetto romagnolo.
Tra le misure indicate: il "Passo" una sorta di odierno metro per le stoffe e il "Quadrè" ovvero la mattonella usata per la costruzione del pavimento e così via, non tutte le misure della pietra sono comunque state interpretate, la pietra delle misure è stata restaurata nel 2015 dalla restauratrice Claudia Tedeschi con il contributo economico di Lions Club Cervia Ad Novas.
Maggiori Informazioni:
Piazza Carlo Pisacane, Cervia
Casa delle Aie
la Casa delle Aie si trova immediatamente al di fuori del nucleo abitato di Cervia, posizionata nella campagna cervese, ma non lontana dalla secolare pineta di Milano Marittima.
Mercato ambulante di generi vari
Essa risale presumibilmente al 1700, dal momento che tutti i documenti finora rinvenuti sono testimoni di quel periodo.
Si tratta di una imponenente casa colonica divisa su due piani, con una facciata che evidenzia due corpi laterali per gabbie di scala e al centro tre archi a tutto sesto che hanno le mezze circonferenze chiuse da un muro, in mezzo al quale si aprono le finestre del primo piano.
All'interno, al primo piano, un portico di quasi 6 m divide due stanze, la cucina con l'immenso camino e la stanza che un tempo fungeva da dormitorio.
Adiacente alla casa vi erano la stalla ed il fienile, mentre il grande piazzale era suddiviso in aie, alcune delle quali pavimentate in mattoni.
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La casa è sempre stata al servizio della pineta, in quanto era adibita ad alloggio dei pignaroli. Nel 1789 divampò un incendio che la rese pressochè inutilizzabile.
Alla fine della Prima Guerra Mondiale perse la sua funzione principale ed andò in totale decadenza, così nel 1927 il Comune la destinò all'Azienda Agricola Bassona che la restaurò per utilizzarala a scopi agricoli.
Quando però, per il continuo progredire della tecnologia, le nuove macchine agricole sostituirono in parte l'uomo ed il bestiame, la casa divenne inutile e lentamente fù abbandonata.
A salvarla dal degrado fu l'Associazione Culturale Amici dell'Arte, che negli anni '60 la chiese in affitto al Comune e la ristrutturò completamente
Periodicamente nel teatrino attiguo all'edificio, si svolgono commedie dialettali, letture poetiche, concerti e conferenze a cura dell'Associazione Culturale Casa delle Aie Cervia.
Oggi è l'edificio ospita uno dei ristoranti più frequentati e apprezzati dell'Emilia Romagna.
Maggiori Informazioni:
Via Aldo Ascione 4, Cervia
info@casadelleaie.it
0544 927631
Santuario della Madonna del Pino
Il santuario della Madonna del Pino è un santuario cattolico di Cervia.
Santuario Madonna del Pino
Il Santuario, inaugurato nel 1498 sorge sulla base di un'edicola, opera del
frate carmelitano Girolamo Lambertini, sorta nel 1455 nel luogo in cui, secondo la leggenda, l'
immagine della Vergine, collocata su un tronco di pino, sia apparsa prodigiosamente a raccoglitori di legna della pineta e che, addirittura, questo tronco sia racchiuso nel muro interno della cappella. Per questo divenne l'edificio religioso di Cervia maggiormente oggetto, nel corso della storia, del
culto mariano.
Il santuario, che sorge a circa 2 km dal centro cittadino, trova molto vicino alla statale Adriatica e a ridosso della vasta pineta ove sorge il rione Terme, è di modeste dimensioni, in
stile tardo romanico. L'edificio consta in un'unica navata, di una
cappella dedicata alla Madonna, sorta probabilmente in data precedente, e dell'abside a forma quadrata nella facciata sud.
Sono presenti due gli ingressi, uno architettonicamente meno significativo verso nord, ed uno, verso est, in asse con la cappella,
con un portale in pietra d'Istria donato nel 1557 dalla comunità cervesein puro stile rinascimentale. L'altare è costituito da un
sarcofago paleocristianosopra il quale campeggia un Crocifisso ligneo opera del tardo '600.
Esteriormente l'edificio si presenta con mattoni a vista, ha un campaniletto a vela che si eleva sopra l'abside ed un tetto coronato, con applicazioni di cotto e di creta e terra rossa, sormontato da pinnacoli rotondi in cotto.
All'interno sono presenti due affreschi cinquecenteschi ridotti in pessime condizioni: quello dellaMadonna con Bambino, a sinistra, e quello raffigurantesan Roccosulla parete di fronte e due dipinti:la Madonna del Pino, xilografia più tarda dell'originale andato perso e la Madonna con Bambino, risalente al seicento e tratta da una icona bizantina. Sulla parte sinistra della cappella della Vergine appare un fregio sopra il quale si intuisce un affresco a fondo blu che doveva ricoprire tutta la cappella.
L'edificio è da tempo al centro dilunghi ed accesi dibattitied iniziative per la sua messa in sicurezza strutturale, minata costantemente dal traffico della statale Adriatica che la sfiora letteralmente, e per il recupero artistico diaffreschi di valoreche tempo ed incuria hanno ormaidanneggiatoin maniera quasi irrimediabile. Meta, laprima domenica di ottobre, della processione del Volto, una tradizionale e sentitissimo pellegrinaggio della popolazione cervese, anche a causa della posizione disagiata la fruibilità del santuario per le messe domenicali pomeridiane è diventata difficoltosa.
Maggiori Informazioni:
Via Romea Nord, Cervia
0544 971102
Fontana Tappeto Sospeso
Ideata dall'artista Tonino Guerra e realizzata nel 1997 in occasione del trecentesimo della fondazione di Cervia Nuova.
Fontana il Tappeto Sospeso
La fontana è' stata collocata nel luogo simbolo della città: la piazza antistante gli antichi Magazzini del Sale, con la Torre di San Michelee l'asta delPorto Canale. L'opera in mosaico è stata realizzata dall'artista ravennateMarco Bravuracol quale ha collaborato la figlia Dusciana, anche lei artista del mosaico, a evocare la cultura bizantina della Ravenna Imperiale. A reggere il grande tappeto (3x5 m) dalle migliaia di tessere musive, tutte tagliate a mano, pare sia una nuvola di vapore, che lo fa apparire magicamente sospeso a mezz'aria, conferendo magia evocativa all'opera. Sopra, due cumuli di sale simboleggiano l'identità e la storia della città del sale: un patrimonio naturale e di tradizioni che non vuole essere disperso e il volo del tappeto che simboleggia la volontà della città verso la crescitae l'evoluzione di nuove rotte.
La descrizione della fontana fatta dal suo ideatore, il poetaTonino Guerra: "... si è pensato ad una fontana, che abbiamo chiamato Il Tappeto sospeso, formata da una larga pozza irregolare, colma di una quarantina di centimetri d'acqua, sulla quale c'è un tappeto di mosaico sospeso su diversi getti d'acqua, a formare qualcosa di simile alle nuvole. Il tappeto trasporta alcuni cumuli di sale e un ciuffo di canne: stanno a significare che il mondo della civiltà salinara coi suoi odori e la sua poesia, i vecchi ricordi delle spiagge di una volta con le dune e gli uccelli sui canneti, stanno volando via da noi fissandosi però, con malinconia, nella vostra memoria"
Maggiori Informazioni:
Piazzale dei Salinari, Cervia
Barca Lancia Assunta
La prima barca riconosciuta di interesse storico e artistico
Barca Lancia Assunta
L'Assunta è una "lancia" con vele al terzo costruita ed armata, nel lontano 1925, nei prestigiosi cantieri di Cattolica dove, allora, veniva armata la maggior parte delle imbarcazioni romagnole utilizzate per la pesca e per il trasporto nel Mare Adriatico.
- l'abete per la coperta,
- il larice per il fasciame,
- il rovere per il paramezzale e le ordinate.
I purpurei colori ed i disegni che ancor oggi ornano le vele e lo scafo dell'Assunta, sono gli stessi che, nel lontano 1925, identificavano la famiglia di "Garbin". Garbin fu il pescatore che armò e battezzò l'Assunta donandole questo nome in onore del giorno in cui lo scafo è stato varato.
Si tramanda, infatti, che l'Assunta sia stata calata in acqua per la prima volta il 15 agosto del 1925 nel giorno di festa della Vergine Assunta in cielo; questo giorno, nel cuore della stagione estiva, è particolarmente caro a tutti i romagnoli ed ancor oggi viene celebrato in tutti i porti.
Garbin era un abile pescatore del quale si tramandano ancora oggi le sfide con il mare.
In particolare si racconta di quando da solo, a pesca al largo di Cesenatico, fu colto da uno straordinario fortunale proveniente da tramontana.
Contro la violenza del mare Garbin non ha potuto nulla se non abbattere l'albero a colpi d'ascia ed avvolgere la coperta con la vela costruendosi un precario riparo contro i frangenti.
Quando dopo un giorno di violenta tempesta, il mare si fu calmato l'Assunta si ritrovava arenata sotto i monti di Pesaro da dove, riparati i danni subiti poté riprendere il mare.
Successivamente l'Assunta fu acquistata da Luigi Tiozzi ed i suoi ormeggi trasferiti a Cervia dove rimase a lungo inutilizzata a causa degli eventi bellici che sfociarono nella seconda guerra mondiale.
La guerra e i bombardamenti provocarono gravissimi danni nei porti adriatici ma, più degli aerei, furono le divisioni dell’esercito tedesco, incalzate dall’avanzata delle forze alleate, ad infierire sulle barche dei pescatori; nella disperata ritirata l’ordine impartito ai militari fu quello di mandare a fondo tutti gli scafi in grado di navigare.
L’Assunta sopravvisse alle sorti della guerra rimanendo ormeggiata in uno di quei canali minori e più nascosti che ancor oggi collegano le saline di Cervia al mare.
Ma il fascino esercitato dai rossi colori delle vele e non meno dalle ottime ed inalterate qualità di navigazione consigliarono a Luigi Tiozzi di trasformare l’Assunta, approfittando di un turismo in espansione, da vecchio peschereccio qual era in una nobile barca da “passeggio”.
Si racconta anche che l’Ammiraglio Aliprandi, già comandante di vascello durante la prima guerra mondiale ed amico intimo di Grazia Deledda, ne godeva grandemente ed usava definirla "Ottimo guscio".
Purtroppo sul finire degli anni cinquanta l’Assunta ceduta da Luigi Tiozzi ad ignoti acquirenti, fu incautamente abbandonata a se stessa rimanendo, per colpa dell’incuria dei proprietari, arenata nelle spiagge adiacenti al porto canale di Cervia.
Soltanto agli inizi degli anni settanta, e quasi casualmente, se ne è riscoperta la bellezza tanto da decidere che l’Assunta avrebbe dovuto recuperare gli antichi splendori e riprendere la navigazione e la pesca.
I lavori durarono a lungo perché il tempo aveva consumato gravemente lo scafo ma, i risultati ripagarono ampiamente, con il loro susseguirsi, gli sforzi compiuti; l’Assunta stava, infatti, lentamente riacquistando tutta la bellezza e la grazia solo apparentemente perduta.
Le vele in cotonina, i colori naturali, il legname dello scafo ogni particolare veniva curato con ordine e sistematicità.
Dopo tre anni di lavoro l’Assunta era nuovamente in grado, nelle mani degli attuali proprietari, Michele e Paolo Marini, di navigare e di pescare come quando tanti anni prima, nel giorno della Vergine Assunta, era stata varata.
Maggiori Informazioni:
Porto canale, Cervia
Parco di Levante
Il parco di Levante ha una superficie di 40 ettari. All'interno si trovano due laghetti con fauna. Comprende anche un bel percorso vita con attrezzi per esercizi fisici a corpo libero.
Parco Cesenatico Levante
Il parco di Levante ha una superficie di 40 ha a prato, bosco di pini domestici, pioppi, ontani e querce e arbusti (tamerici). All'interno si trovano due laghetti con fauna (cigni reali, anatre mandarine e gallinelle d'acqua), due aree giochi per bimbi, aree pic-nic, servizi igienici e bar estivo. Tutto il parco è dotato di sentieri percorribili in bici o a piedi. All'interno del parco è presente una vecchia casa colonica, dove durante l'estate ha sede un Centro Anziani, promotore di diverse attività ricreative.
GIUGNO -Bar aperto tutti i giorni tranne il lunedì -Servizio di ristoro: Sabato e Domenica pomeriggio e sera -Si balla la domenica sera ore 21.00 LUGLIO - AGOSTO -Bar aperto dalle 14.30 -Servizio di ristoro dalle 17.00 di: Martedì, giovedì, sabato, domenica -Sabato e Domenica si balla dalle 21.00
Maggiori informazioni:
Viale Cesare Abba, Cesenatico
Parco di Ponente
Il parco di Ponente ha una superficie di 13 ettari, quasi completamente alberati. All'interno si trovano due campi da calcio, un'area per intrattenimenti e pic-nic, servizi igienici e varie aree giochi per bimbi. Tutto il parco è dotato di sentieri percorribili in bici o a piedi.
Parco di Cesenatico Ponente
Il parco di Ponente ha una superficie di 13 ha, quasi completamente alberati. All'interno si trovano due campi da calcio, un'area per intrattenimenti e pic-nic, servizi igienici e varie aree giochi per bimbi. Tutto il parco è dotato di sentieri percorribili in bici o a piedi
La zona di Cesenatico ponente è divisa dalla parte detta Cesenatico levante dal porto canale. Rispetto alla zona “levante”, ovvero la parte più centrale, quella del grattacielo e di viale Carducci, dei negozi e degli street bar, Cesenatico ponente è la parte più tranquilla, meno accentrata, dove sono nate le colonie estive e il camping. Inoltre qui è presente il parco di Ponente, un’estesa oasi verde di natura che si estende oltre 300 mila mq. Sempre nella zona ponente di Cesenatico si trova il grande parco acquatico Atlantica.
Maggiori Informazioni:
Viale Giuseppe Mazzini, Cesenatico
Spazio Pantani
Lo Spazio Pantani sorge su un'area di oltre 300mq e nasce dalla volontà della famiglia Pantani, del Comune di Cesenatico e della Fondazione Marco Pantani di realizzare una struttura per mantenere viva la memoria del Campione romagnolo e delle sue epiche imprese.
Lo Spazio Pantani sorge su un'area di oltre 300mq e nasce dalla volontà della famiglia Pantani, del Comune di Cesenatico e della Fondazione Marco Pantani di realizzare una struttura per mantenere viva la memoria del Campione romagnolo e delle sue epiche imprese.
Il museo è stato aperto al pubblico nell'ottobre 2006 e viene gestito direttamente dalla famiglia Pantani con lo scopo di produrre utili da devolvere a scopi benefici.
Anche il ricavato dei gadget in vendita in questo sito concorre alla realizzazione delle nostre attività benefiche.
Buona navigazione e non esitate a contattarci per qualsiasi informazione.
Il Museo
A Cesenatico, nella città natale di Marco Pantani, nei pressi della Stazione Ferroviaria locale, è stata realizzata un’area denominata Spazio Pantani, interamente dedicata al Campione romagnolo. Al suo interno è possibile ripercorrere la carriera del “Pirata” attraverso l’esposizione di foto, cimeli e materiali audiovisivi.
La struttura è suddivisa in 3 aree di circa 100 metri quadrati ognuna, denominate con i nomi delle montagne che Marco Pantani ha conquistato (del Mortirolo e dell’ Alpe d'Huez detiene ancora il record di scalata) e che lo hanno reso famoso e amato in tutto il mondo: Sala Mortirolo, Sala Alpe d'Huez e Sala Bocchetta.
All’interno del museo è presente un piccolo punto vendita dove c’è la possibilità di richiedere materiale informativo e acquistare libri, DVD, articoli di abbigliamento, gadget e tanto altro ancora.
Lo SPAZIO PANTANI è aperto ai visitatori sette giorni su sette e prevede inoltre la possibilità di aperture straordinarie per l’accoglienza di gruppi numerosi o in occasione di eventi particolari quali conferenze, mostre temporanee, presentazioni di libri, proiezioni di filmati, performance musicali, partenze per escursioni turistiche in bicicletta.
Maggiori informazioni:
Orari di apertura:
lunedì 09–12:30, 15:30–19
martedì 09–12:30, 15:30–19
mercoledì 09–12:30, 15:30–19
giovedì 09–12:30, 15:30–19
venerdì 09–12:30, 15:30–19
sabato 09–12:30, 15:30–19
domenica 09–12:30, 15:30–19
Via Cecchini 2 (a fianco della Stazione FF.SS, Cesenatico
0547-672886
Ingresso: intero € 5,00 - ridotto € 3.00 (13-17 anni) - 0-12 anni gratuito - € 3,00 gruppi min. 10 persone - disabili gratis
Il ricavato viene devoluto in beneficenza
Teatro Cesenatico
Il Teatro Comunale di Cesenatico è situato nel centro storico, sulla riva ponente del porto canale. Fu progettato dall'ingegnere comunale Candido Panzani e costruito in soli 2 anni fra il 1863 e il 1865. Fu inaugurato la sera dell'11/7/1865 e l'Amministrazione Comunale per l'occasione decise di affittare i palchi alla cittadinanza.
Il Teatro Comunale di Cesenatico
Il Teatro Comunale di Cesenatico venne inaugurato l'11 luglio 1865, come riporta anche una lapide commemorativa posta all'ingresso, per essere poi nuovamente aperto al pubblico il 14 novembre 1992 dopo un radicale restauro seguito al lungo periodo di chiusura causato dai danni di guerra e dal successivo utilizzo come alloggio di fortuna. Il teatro di Cesenatico ebbe comunque dalla sua fondazione sino al secondo conflitto mondiale una intensa attività sia come luogo di spettacoli sia come luogo per manifestazioni pubbliche, ospitando anche compagnie e attori molto noti al tempo, tra cui anche il celebre Ermete Zacconi, immortalato nella lapide in ricordo della memorabile rappresentazione degli Spettri di Ibsen l’8 e 10 aprile del 1908.
Il restauro condotto prima della riapertura, curato dall’architetto Augusto Savini (il padre Francesco ha scritto un libretto con la storia di questo teatro) ha recuperato nella sostanza la fisionomia originaria, che stabiliva una divisione planimetrica dell’edificio in quattro parti: la prima verso la strada, con il ridotto d'accesso alla platea ed ai palchi; la seconda costituita da sala platea, palchi e ribalta; la terza con il palcoscenico composto di scenari e quinte; mentre non è invece più presente la struttura adiacente che collegava la parte laterale retrostante del teatro con il vecchio palazzo comunale, distrutto dalla guerra. È stata anche ripristinata la facciata neoclassica in cotto, con due finestre laterali, un portone centrale e due piccole porte nei corpi aggiunti; un tempo al primo piano aveva sede la locale scuola di musica, mentre nella sala centrale, con cavea a ferro di cavallo, si aprivano 2 ordini di 15 palchetti ciascuno, le barcacce ed il loggione. Il soffitto della platea era decorato con un grande rosone in legno, attorno al quale erano dipinti sei medaglioni raffiguranti gli uomini illustri del tempo. Fra le altre opere degne di nota presenti all'interno dell’originario teatro, e purtroppo andate perdute, ricordiamo il prezioso lampadario in vetro di Murano, il grande tappeto che copriva il palcoscenico, e soprattutto il velario, opera del pittore forlivese Pompeo Randi, raffigurante il Duca Valentino a colloquio con Leonardo da Vinci. Quest’ultima opera è stata però nuovamente realizzata nel 2002 da parte degli ?., in occasione delle celebrazioni per 500 anni del passaggio di Leonardo in Romagna e a Cesenatico, e dunque ora adorna nuovamente il palcoscenico.
Nel dopoguerra la struttura gravemente danneggiata e riparata alla meglio venne utilizzata come si diceva come abitazione di fortuna da poveri e diseredati sino alla fine degli anni Settanta. Nel 1980 l'amministrazione comunale decise di procedere alla ristrutturazione del complesso. Il Teatro Comunale ha oggi una capienza di 271 posti così suddivisi: 69 in platea, 56 nel primo settore, 60 nel secondo settore e 86 nel loggione.
Maggiori informazioni:
sede Teatro Comunale
via Mazzini, 10 - Cesenatico
Piazza delle Conserve
La Piazza delle Conserve è situata nel centro storico a pochi passi dal Porto Leonardesco. Si caratterizza per la presenza delle antiche Conserve o ghiacciaie, pozzi di forma tronco-conica, mediamente profondi 6 mt.
La Piazza delle Conserve
La Piazza delle Conserve è situata nel centro storico a pochi passi dal Porto Leonardesco. Si caratterizza per la presenza delle antiche Conserve o ghiacciaie, pozzi di forma tronco-conica, mediamente profondi 6 mt. e dall'imboccatura di circa 8 mt. di diametro, racchiusi in bassi edifici dai robusti muri perimetrali. I pozzi, ricoperti da tetti in laterizio o paglia e sabbia, venivano utilizzati per la conservazione del pesce e di derrate alimentari in genere, refrigerati da strati di ghiaccio o neve compressa raccolta nei fossi. Le Conserve, presenti sul litorale già nel '500, furono utilizzate fino all'inizio del nostro secolo. Delle 20 esistenti un tempo a Cesenatico ne sono state recuperate tre, dopo un accurato lavoro di restauro. La Piazza ospita tutte le mattine un caratteristico Mercatino dei Produttori Agricoli del circondario, nel periodo natalizio vi viene invece allestito un caratteristico Presepe, con statue a grandezza naturale. Durante l'estate vi hanno invece luogo alcune manifestazioni come il Mercatino delle Pulci ed Artigianato Artistico tutti i lunedì sera e la rassegna di musica classica Notturni alle Conserve.
Antiquarium
Il Museo espone oggetti archeologici ritrovati nell’entroterra di Cesenatico, testimonianze della vita quotidiana del territorio al tempo degli antichi romani: la viabilità, la casa e gli oggetti domestici, il lavoro nelle fornaci.
Antiquarium
l'Antiquarium propone un percorso nel quale gli oggetti archeologici rinvenuti nell'entroterra di Cesenatico 'raccontano', con un moderno apparato illustrativo, la vita quotidiana al tempo degli antichi romani: la suddivisione del territorio e la viabilità, la casa e i materiali da costruzione, il lavoro nelle fornaci, la sepolture e i riti funebri. I rinvenimenti archeologici esposti sono relativi ad un piccolo centro romano, situato nel territorio cittadino ed identificabile con le 'Tabernae Cossutianae' nel periodo repubblicano (I-II secolo a.C.) e con la 'Ad Novas' del periodo imperiale (I-IV secolo d.C.). Tra i vari reperti sono conservati: esempi di mattoni, tegole, una serie di materiali d'uso in prevalenza ceramici come vasi, piatti, pesi, monete ed alcuni resti provenienti dallo scavo di una fornace per la costruzione di statue ornamentali e ceramiche. Una sala è anche dedicata alle due fortificazioni ora distrutte - la Rocca e la Torre Pretoria - che per secoli dominarono il paesaggio di Cesenatico.
Maggiori informazioni:
Via Armellini, 18, Cesenatico
infomusei@cesenatico.it
0547 79205
Orario apertura primavera/estate: da Pasqua a metà giugno aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19; dal 14 giugno al 7 settembre aperto tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 23.
Orario apertura invernale: sabato domenica e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.
Apertura festività natalizie: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.
La pineta di Cervia e Milano Marittima
La pineta di Cervia è un grande boscoclassificato come sito di interesse comunitario e zona di protezione speciale.
Pineta cervia
La pineta di Cervia e Milano Marittima anticamente era una fonte di guadagno ad alta resa perché da essa i pignaroli, ne ricavavo le pigne, delle quali veniva sfruttato tutto. Il prodotto primario erano i pinoli, allora come oggi utilizzati sia nei primi piatti, che nei secondi e nei dolci, secondariamente venivano utilizzati sia gli scapioli (le brattee) che le sgobbole (il fusto centrale) per alimentare il fuoco. Nel 1884 venne attraversata da un primo tratto di ferrovia Ravenna-Cervia, ampliato nel 1889 con il tratto Ferrara-Ravenna-Rimini che permetterà un primo significativo sviluppo turistico. Nei primi del 900 i milanesi vennero a fondare la Città Giardino “Milano Marittima” proprio tra i pini e le dune della nostra pineta. Nel 1927 fu scavato artificialmente il Canale del Pino, più comunemente conosciuto come il Canalino, per portare acqua controcorrente alle Saline di Cervia tramite un sistema di pompe situate nell’Idrovora, la villa storica nella foce del Canalino.
Durante la Seconda Guerra Mondiale gli Alleati deforestarono la maggior parte della pineta lungo il Viale Matteotti fino al Viale Nullo Baldini per far spazio all’aeroporto militare. Nel Dopoguerra questa porzione fu completamente ripiantata, questo fa si che la parte Nord abbia la maggior parte dei pini più giovani e sottili rispetto alla parte Sud verso Cervia.
Per moltissimi anni questo grande polmone verde fu attraversato da Via Stazzone che ebbe trascorsi molto movimentati, infatti, quando da normale viale di pineta venne asfaltato fu protagonista di incidenti anche molto gravi e, anche per questioni di inquinamento, attorno al 2000 è stato chiuso ed è così tornato ad essere un semplice viale sterrato.
Attorno al 1962/63 nell’angolo di pineta tra il parco giochi e la Scuola Mazzini venne costruito e gestito da Budini e Gabbanini il trenino per bambini Santa Fe, conosciuto da tutti come “Il trenino della pineta” che venne poi smantellato a fine anni 80. Una riserva naturale così bella e ricca di fauna andava sicuramente preservata dalla incessante espandersi delle due città costiere Cervia e Milano Marittima e per questo motivo nel 1962 venne inaugurato il Parco Naturale con i suoi 27 ettari recintati.
La pineta, definita “bosco spesso e vivo” da Dante e da Byron è suddivisa in quattro zone: Stazzone, Bassona, Dune e Capanna con svariati sentieri che l’attraversano guarniti da panchine e attrezzi per lo sport all’aria aperta che compongono il Percorso Vita.
Attualmente l’estensione insieme al Parco Naturale è di quasi 300 ettari di vegetazione caratterizzata dalla presenza di due specie di pini mediterranei: Il Pino da pinoli (Pinus Pinea) e il Pino Marittimo (Pinus Pinaster) nonché da querce, pioppi bianchi e robinie.
La curiosità: il ponte nella pineta
Questo ponte completamente in ferro, collega le Terme a Milano Marittima. E’ difficile risalire all’anno di costruzione ma siamo sicuri che è presente dagli anni 80 e non è mai cambiato minimamente. Non sono cambiati nemmeno i gradini a forma di grata, vicinissimi tra loro, divisi al centro da una passerella di ferro per far scorrere le biciclette (terribilmente scivolosa). Questo, è di fatto un ponte di “frontiera” che collega Cervia a Milano Marittima passando proprio sulla linea di demarcazione del territorio, la ferrovia.
Maggiori informazioni:
Pineta, Cervia